00 13/12/2004 12:27
A parte il fatto che Ciampi non è il presidente della Repubblica Francese né di quella Americana, e dunque dovrebbe astenersi dal metter bocca nella politica estera, che non è di sua competenza, trovo scandaloso che non abbia parlato di diritti umani e che in pochi l’abbiano fatto notare.
Ma d’ altronde era una visita puramente commerciale, con la mandria di imprenditori al seguito (200)[SM=g27816] ; i soldi sono quello che conta, per essi si fa la guerra (vero Bush?), per essi ci si oppone (vero Chiraq, Schroeder e Putin?). Mica possiamo perder tempo a parlare di questi dettagli in una visita così importante! Anzi, in cambio dell’ appoggio cinese all’ Italia nella riforma dell’ Onu, promettiamo loro di sostenere la fine dell’ embargo sulla vendita di armi, embargo in vigore dai fatti di piazza Tienanmen (per chi volesse rinfrescarsi la memoria, QUI trovate uno speciale). Oddio, a ben guardare tale fine se l’ augurano pure la Francia, l’ attuale maggior esportatore di armi in Cina (quelle permesse, s’ intende), desiderosa di aumentare i profitti, e pure la Germania, con Schroeder che in 6 anni ha collezionato 6 visite ufficiali a Pechino. Ah i francesi! Maestri di libertà in patria e figli di pu*t*na all’ estero: la guerra in Algeria non è poi così lontana; in Costa d’ Avorio hanno un forte contingente Onu, ufficialmente per garantire la pace, in realtà per proteggere gli interessi delle imprese transalpine nel paese africano; qualche mese fa invece, a largo di Taiwan stato democratico sotto la minaccia della Cina, fecero, alla vigilia delle elezioni nell’ isola, una bella e intimidatoria esercitazione militare congiunta con la marina cinese.

Tornando alla Cina, ricordo, così, en passant:
1) le condizioni disumane dei minatori, che muoiono come carne da macello
2) la mancanza di diritti per i lavoratori
3) l’ assoluta assenza di controlli sulle emissioni inquinanti
4) la persecuzione dei Falun Gong
5) la questione tibetana. Le donne subiscono una sistematica campagna di sterilizzazione e di aborti forzati. Il 95% del patrimonio artistico è andato distrutto; sono solo 50 i monasteri rimasti. Il Tibet è la discarica delle scorie radioattive delle centrali nucleari cinesi, con grave danno per l’ ecosistema, inclusi i principali fiumi asiatici, che nascono dalle montagne di questo paese; secondo “The Economist” un’ area pari all’ Inghilterra è stata deforestata e dalla vendita del legname ricavato la Cina ha incassato 60 miliardi di dollari
6) la reclusione in manicomio dei dissidenti politici
7) i campi di concentramento
8) il numero di esecuzioni capitali. Non vi sono dati certi, in quanto coperte dal segreto di stato. Secondo Amnesty ammonterebbero a 5000 l’ anno, ma altre fonti le quantificano in 10000 o addirittura 15000. I reati per cui è prevista la pena di morte sono circa 70.

Vi invito caldamente, a proposito del mercato di organi dei condannati a morte, a leggere questi due articoli Articolo1, Articolo2. Un elenco dei crimini capitali lo trovate qui.