Inizia oggi questa nuova rubrica, nella quale appuntamento dopo appuntamento, mi diletterò nello sconsigliarvi un album e consigliarvene vivamente un altro, con tanto di recensioni.
Croce: Lenny Kravitz - Baptism
Ebbene sì, dopo questo album il fenomeno Lenny Kravitz, che aveva tanto incantato le folle (soprattutto di donne), è in caduta libera e non ha neppure il paracadute. L'immagine del rocker sciupafemmine, cazzuto e dannato è irrimediabilmente andata perduta. A mio parere questo album è un flop vero e proprio; fiacco, insipido, slavato. I pezzi sembrano scopiazzati quà e là con sonorità che sono fin troppo scontate e linee melodiche ridicole che fanno pensare a uno smarrimento totale da parte del bel Lenny. Nell'album ci sono troppi generi, si passa dal rock urlato, al rock sussurrato, al Reagge, al R'n'B, al rock melodico: forse essere coerenti era chiedere troppo? Nell'album si salva una sola traccia "Calling all angels", l'unica che fa provare delle emozioni, forse è troppo poco per un album di 13 canzoni.
Voto
: Lenny non sarebbe il caso prendere in mano la chitarra di tanto in tanto?
Delizia: Jamie Cullum - Twentysomething
Vi starete chiedendo: chi è questo? Non è proprio il primo arrivato, anzi. A detta di tutti è lui il nuovo fenomeno jazz (o nu-jazz che dir si voglia), e questo album ne fa sentire tutte le sue qualità. 15 tracce tutte da ascoltare, il singolo già uscito, "Wind cries Mary" (celebre cover di una canzone di Jimi Hendrix) non rende giustizia alla qualità che puo' esprimere questo giovane inglese. Suona il piano come un veterano, la sua voce è sempre gradevole e scrive parte delle canzoni che compongono l'album; un artista completo insomma. Tutti i brani incantano, alcuni fanno sognare, altri sono un vortice di allegria: insomma tutto quello che ci si può aspettare da un album.
Voto
: E dire che c'è gente che dice che il jazz è un genere noioso suonato da gente noiosa...