Rubrica: "Prima fila"

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Stanleyk
00martedì 12 ottobre 2004 19:48
Come annunciato qualche giorno fa,inizio oggi questa nuova rubrica dedicata al cinema...al grande cinema per la precisione,vi presenterò una serie di film che considero,e spero di non essere l'unico,delle pietre miliali della storia del cinema:dei film da vedere assolutamente!
Giusto per tener fede al mio nome,inizio con un film del "maestro" Kubrick:




" ARANCIA MECCANICA " (G.B. 1971)


-Regista: Stanley Kubrick
-Interpreti princ.: Malcolm McDowell,Patrick Magee,Michael Bates
-Sceneggiatura: Stanley Kubrick


Film "scandalo" per eccellenza,A.M.rappresenta ancora oggi un pugno nello stomaco per l'impatto visivo delle sue immagini ed emotivo per le riflessioni che impone allo spettatore; il film è prima di tutto un crudele teorema sul libero arbitrio,la domanda che Kubrick pone allo spettatore è semplice ma solo apparentemente....cosa è preferibile,lasciare a tutti la completa libertà di agire nel modo che ritengono più opportuno,con il rischio di avere comportamenti socialmente poco desiderabili,o piuttosto imporre il "giusto" comportamento agli individui da parte di un entità superiore,con il rischio di trasformarli in automi privi di qualsiasi capacità di reazione?
La storia segue le avventure di Alex e dei suoi "drughi",banda di giovani dediti "all'ultraviolenza",fatta di violenze,saccheggi,stupri...fino a quando una delle tante scorribande notturne della banda finisce male,Alex viene arrestato e scopre il volto della vera violenza,quella che cerca in qualsiasi modo (la cura Ludovico...) di "guarirlo" e portarlo ad essere un perfetto cittadino...
Questo è un film da vedere possibilmente senza pregiudizi,andando oltre le violenze,spesso disturbanti,cui si è costretti ad assistere (anche lo spettatore subisce una "cura Ludovico"? ) e cercando di cogliere il senso vero del messagio kubrickiano.
Per me,come per tanti,è un capolavoro assoluto...un semplice consiglio: guardatelo!


[SM=g27811]



Diablito
00martedì 12 ottobre 2004 19:50
Ottima iniziativa, grazie Stan [SM=x248604]
Alakazam
00mercoledì 13 ottobre 2004 13:46
ottima rubrica e film azzeccatissimo [SM=g27811]
DJ TUNZ
00mercoledì 13 ottobre 2004 22:37
bravo sta!!!
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Stanleyk
00martedì 19 ottobre 2004 19:51
Il secondo film che vi presento per la mia rubrica è un altro capolavoro,forse IL capolavoro di Francis Ford Coppola:




" APOCALYPSE NOW " (Usa,1979)




Regista: F.F.Coppola
Interpreti princ.: Marlon Brando,Martin Sheen,Robert Duvall
Sceneggiatura: F.F.Coppola,John Milius



Film monstrum di proporzioni epiche,A.N. non è semplicemente un film su Vietnam,come dice lo stesso Coppola "è il Vietnam"….visionario,a volte eccessivo,allegorico,perennemente "in acido",il film è un apologo sulla follia del potere,una vera e propria discesa nell’oscurità della psiche umana.
Il giovane capitano Benjamin L.,già duramente provato dall’esperienza di guerra,viene incaricato di scovare e uccidere il dispotico colonnello Kurtz,ufficiale fuoriuscito dalle fila dell’esercito americano,impazzito e fondatore di un personalissimo "regno di follia" nei meandri della foresta vietnamita. La missione ben presto si trasforma in un vero e proprio viaggio iniziatico per il giovane capitano,costretto ad assistere alle peggiori atrocità e al degrado,morale ma soprattutto psichico,di chi come lui è impegnato in quella sporca guerra. Come si comporterà una volta trovato Kurtz? Riuscirà a resistere al suo fascino malvagio e a portare a termine la missione?
Il film ha ben 3 finali diversi,inutile dire che se riuscite a trovare una versione con uno dei 2 finali più rari...siete molto fortunati!
A.N.,che fin dal titolo nega la parola d’ordine della rivoluzione pacifica dei figli dei fiori..."Paradise now"....e proclama decisamente la fine di ogni illusione in quel senso,è un opera visivamente straordinaria,con scene memorabili ad attori in stato di grazia (Marlon Brando da leggenda…)....in conclusione,decisamente da vedere!

DJ TUNZ
00giovedì 21 ottobre 2004 23:47
bel film apocalypse now!!
bravo!
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Stanleyk
00mercoledì 27 ottobre 2004 01:17
Terzo appuntamento con la mia rubrica e terzo grande film che vi vado a presentare :




" BLADE RUNNER " (Usa,1982)



-Regista: Ridley Scott
-Interpreti princ: Harrison Ford,Rutger Hauer,Sean Young
-Sceneggiatura: Hampton Fancher,Roland Kibbee




Grande film di fantascienza contaminata con il poliziesco,con toni e andamento da noir anni ’40,il tutto ispirato dalla penna del grande Philip K.Dick,sicuramente lo scrittore di fantascienza più amato dal cinema.
Rick Deckard è un killer molto particolare,un cacciatore di "replicanti",una nuova specie di macchine virtualmente umane,dotate di forza e intelligenza ma non del diritto di sopravvivere per più di 4 anni,perché come spiegano loro stessi "la luce che arde col doppio di splendore,brucia per metà tempo",colpevoli di essersi ribellate alla schiavitù dei loro creatori….nella sua caccia ad un gruppo di pericolosi replicanti che scorrazzano per le vie di una Los Angeles ormai oscurata dalla pioggia acida,Rick incontra la bellissima Rachel,anch’essa replicante e,dopo aver terminato la sua missione,decide di fuggire via con lei,lontano dalla città,anche perché scopre che Rachel è una replicante molto speciale…non ha data di termine.
Nell’immaginario collettivo sono rimaste indelebili le scenografie futuribili di una città perennemente livida di pioggia e illuminata della luci dei megaschermi sui grattacieli e delle navicelle volanti….così come memorabile è il monologo finale del replicante Roy/Rutger Hauer..."ho visto cose che voi umani...",come dimenticarlo?
Una curiosità per concludere....le immagini finali del film furono "regalate" a Ridley Scott,ormai a corto di fondi per terminare il film,da Stanley Kubrick e fanno parte del materiale "di scarto" girato per l’inizio di Shining,l’avevate riconosciuto?


Diablito
00domenica 7 novembre 2004 01:44
Re:

Scritto da: Stanleyk 27/10/2004 1.17

" BLADE RUNNER " (Usa,1982)

[...]




Grandioso film, me lo sono rivisto stasera più che volentieri.
Non solo ha una storia interessante, degli effetti speciali incredibili per l'epoca (1982... non c'erano certo tutte quelle diavolerie elettroniche di oggi!), ma presenta anche un secondo livello di analisi.
Alla fine del film sorgono molti interrogativi.
Deckard è a sua volta un replicante? Che cosa significa essere umani, cosa cambia tra la copia artificiale e quella naturale? Quali sono le differenze tra i ricordi reali che abbiamo, e quelli artificiali che vengono innestati nei replicanti?
E soprattutto: come possiamo definire la "realtà", a questo punto?

Meraviglioso, veramente un film tra i migliori mai realizzati. [SM=g27811]
"London calling to the faraway towns
Now that war is declared - and battle come down
London calling to the underworld
Come out of the cupboard, all you boys and girls..."

[Modificato da Diablito 07/11/2004 1.48]

Stanleyk
00giovedì 18 novembre 2004 17:20
Dopo qualche giorno di assenza dal forum,torno ad aggiornare la mia rubrica presentandovi un altro di quei film che hanno fatto epoca e di cui si continua ancora a discutere:




" Easy Rider - Libertà e paura " (Usa,1969)



-Regista: Dennis Hopper
-Interpreti princ.: Peter Fonda,Dennis Hopper,Jack Nicholson
-Sceneggiatura: Peter Fonda,Dennis Hopper,Terry Southern



Amara e visionaria parabola "on the road",ed anche primo film che si sia occupato della cultura hippy,fino a quel momento assolutamente ignorata dal cinema,fino a diventarne un vero e proprio manifesto anche per le future generazioni.
Il film segue le avventure di 2 giovani hippy che,venduta una partita di droga,attraversano gli Stati Uniti in sella alle loro motociclette diretti al carnevale di New Orleans; durante il tragitto si imbattono in altri ragazzi come loro ma soprattutto si scontrano con l'intolleranza e l'ostilità della gente della provincia americana più "perbene" e bigotta,andando incontro ad un destino segnato...
E.R.,costato pochissimo e subito campione d'incassi,è in pratica un moderno western,ricco di icone simboliche chiare e significative (le moto,simbolo di una effimera e breve libertà,le connotazioni religiose e sacrificali del finale...),girato avventurosamente fra litigi,bevute,uso di droghe (pare che quella usata nel film sia poi stata effettivamente consumata dalla troupe...),rappresenta a tutt'oggi un punto di riferimento per quei giovani e meno giovani alla perenne ricerca di una nuova illusoria frontiera.
Stanleyk
00martedì 7 dicembre 2004 16:51
Nuovo appountamento con la mia rubrica,oggi vi parlo de:



" Il cacciatore " (Usa,1978)


-Regista: Micheal Cimino
-Interpreti princ.: Robert De Niro,Christopher Walken,Meryl Streep
-Sceneggiatura: M.Cimino,Louis Garfinkle



Ennesimo film sulla tragica guerra in Vietnam e sulle sue conseguenze nei cuori e nel fisico dei reduci americani,Il Cacciatore si distingue dagli altri per l'assoluta mancanza di alcuna condanna dell'intervento americano in Vietnam;il tema del film è tutto spostato all'interno della società statunitense e studiato attraverso una piccola comunità d'origine ucraina,trapiantata nel mezzo degli Stati Uniti.
Il film segue le vicissitudini di un gruppo di amici costretti a passare bruscamente dal divertimento e dalle spensieratezze giovanili,fatte di feste,battute di caccia....,alla dura realtà del reclutamento e alla partenza per il Vietnam; attraverso esperienze atroci riusciranno a sopravvivere alla guerra,ma solo in apparenza,perchè tutti finiranno fisicamente e psichicamente immolati alla violenza del conflitto....chi vivrà duri problemi di riadattamento,chi finirà storpiato nel fisico,chi sprofonderà nell'autodistruzione....alla fine però i reduci e i loro amici,al lume di candela,troveranno ancora la forza per intonare "God Bless America"....
Lo scopo di Cimino era quello di raccontare come si potesse amare il proprio paese nonostante tutte le ferite e le sofferenze subite in suo nome,questo però all'epoca creò non pochi fraintendimenti,anche sul piano politico,ma i problemi principali il film li ebbe per la sadica violenza di alcune scene,destinate a rimanere indelebili nell'immaginario cinematografico collettivo....una per tutte quella celeberrima della "roulette russa",ancora oggi ai limiti della sopportabilità emotiva;il senso della violenza è senza dubbio chiaro e motivato,lo sconcerto però fu grande e provocò purtroppo anche qualche tragico tentativo di imitazione.
Sicuramente Il Cacciatore è uno di quei film che hanno contribuito a ridefinire i confini di quello che è accettabile sul grande schermo...

Stanleyk
00venerdì 17 dicembre 2004 12:19
Ultimo aggiornamento prima di Natale...anche se questo film di natalizio non ha molto [SM=g27823] :



" Alien " (Usa,1979)


- Regista : Ridley Scott
- Interpreti princ.: Sigourney Weaver,Tom Skerrit,Veronica Cartwright
- Sceneggiatura : Walter Hill,Dan O’Bannon


Film perfetto per introdurre gli incerti e angosciosi anni Ottanta,Alien è il secondo film di Ridely Scott (il primo era "I duellanti" altro film veramente notevole...),ed è da molti considerato il suo capolavoro,salutato come tale non solo dai fans della fantascienza e dell’horror,ma anche da tutti quelli che attendevano da tempo un "innovatore" capace di resuscitare paure risepolte nell’inconscio da troppe avventure spaziali in cerca dei soliti nemici.
La storia è semplice...di ritorno sulla terra dopo una missione,un gruppo di astronauti fa sosta su un pianeta sconosciuto per una richiesta di soccorso che si dimostrerà falsa e si accorge che un essere misterioso è penetrato nel loro cargo spaziale,il Nostromo,parassitando il corpo di uno di loro.La creatura,raggiunto lo stadio adulto,semina panico,terrore e morte: dei 7 membri dell’equipaggio si salverà soltanto l’indomita Ripley,ufficiale in seconda.
La prima novità del film è proprio la figura di Ripley,che ribalta la tradizione di genere che riservava simili ruoli solo a personaggi maschili. Il terreno su cui si muove Scott però è sempre "contaminato"....mescolando,infatti, fantascienza e horror,fonde il classico viaggio di gruppo nello spazio con la dimensione più intima dell’esplorazione personale della paura. E la paura,incarnata in una creatura mostruosa indefinita,carica di allusioni sessuali,questa volta non può trovare la scorciatoia del capro espiatorio o la catarsi dell’identificazione sicura: scava nell’inconscio profondo dello spettatore,alimentando in ciascuno,a seconda della sensibilità individuale,i propri fantasmi personali. Il meccanismo funziona alla perfezione,l’intero film è sprofondato in un ambientazione claustrofobia che,a film finito,costringe chi guarda a guardarsi,con disagio,dentro...

Stanleyk
00venerdì 11 marzo 2005 01:09
Dopo un pò di latitanza torno ad aggiornare la rubrica,scusandomi con tutti la luga attesa oggi vi parlo di un altro film del grande Stanley Kubrick:



" Shining " (Usa,1980)


-Regista: Stanley Kubrick
-Interpreti princ.: Jack Nicholson,Shelley Duvall,Danny Lloyd
-Sceneggiatura: Stanley Kubrick,Diane Johnson


E’ ormai un classico dell’horror moderno questo 11° film di Stanley Kubrick,ma è anche un eccezionale esempio di virtuosismo tecnico,che ad ogni visione affascina e terrorizza come la prima volta e continua ad ispirare decine di nuovi film dello stesso genere.
Cosa c’è di più terrificante di un improvvisa apparizione mostruosa?semplice...spettri "corposi",cerimoniosi e ben vestiti come quelli che popolano l’isolato Overlook Hotel (il nome non è scelto a caso….),luogo in cui vengono a trovarsi Jack Torrance con la sua tranquilla famiglia,composta da moglie e figlioletto; Jack,scrittore in crisi creativa,ha accettato,infatti,il lavoro di guardiano dell’hotel,nel periodo di chiusura invernale,sperando tra le altre cose di ritrovare la vena creativa persa,grazie alla tranquillità dell’isolamento.
Durante le lunghe settimane invernali la mente di Jack sarà sempre più ossessionata dalle strane presenze che avverte popolino l’hotel,quelle ad esempio di Grady,vecchio guardiano che diventato pazzo aveva ammazzato la moglie e le 2 figlie per poi suicidarsi; lentamente anche Wendy,la moglie di Jack,si accorge dei cambiamenti che stanno avvenendo nella mente di Jack e,aiutata anche dallo "shining",la luccicanza,di cui è dotato il piccolo Danny,proverà a sfuggire dalla pazzia sempre più pericolosa del marito....
Più che un film dell’orrore,Shining è un vero e proprio trattato di psicanalisi,con i suoi innumerevoli piani di lettura dei rapporti familiari e soprattutto del rapporto padre-figlio.
Il virtuosismo tecnico è a livelli eccelsi,grazie anche all’uso della "steadicam",grande novità per quei tempi,che permette riprese fluide e suggestive del piccolo Danny che corre con il triciclo nei corridoi dell’hotel o che fugge disperato all’interno del grande labirinto. Il labirinto ha un ruolo fondamentale nel film,riporta infatti l’intero genere horror ad un livello "mitico",livello da cui si era allontanato per ricercare il puro intrattenimento; il labirinto nel film serve a moltiplicare i significati,a nasconderli ed a chiarirli,ogni personaggio ha il suo labirinto ed ognuno si muove bene nel “suo” labirinto,che significherà anche la "sua" salvezza: 3 sono i personaggi principali del film e 3 sono i labirinti nello spazio del film....quello di siepi all’esterno dell’hotel,quello formato dai muri all’interno dell’hotel stesso e quello formato dalle foto attaccate ai muri….Danny e Wendy si muovono senza problemi nel primo labirinto,quello anche che li salverà,Jack che non ha problemi nel secondo labirinto,resterà per sempre imprigionato nel terzo,quello apparentemente più innocuo ma in realtà quello più inquietante.

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