La firma del regista è evidente in tutto il film.
Spike Lee è uno di quei pochi registi, infatti, che -PER FORTUNA- fanno sentire la loro presenza.
La trama è molto affascinante, un mio amico ha detto "mi aspettavo più colpi di scena", non so che film abbia visto lui. C'è da rimanere incollati allo schermo dall'inizio alla fine. A volte si sconfina un po' nell'implausibile, ma queste situazioni sono spesso commentate dagli stessi protagonisti.
Una rapina, un thriller d'altri tempi, un furto che non è solo un piano geniale alla "ocean's eleven" ma un incredibile intreccio di grandi e piccole storie che non finiscono con un semplice happy end (anche se il finale è lasciato all'immaginazione) seppure la morale vince sugli interessi economici (tema caro di questi tempi, "Siryana" ad esempio). Importanti, ma non rilevanti nella trama, ci sono alcuni importanti temi così cari all'autore, uno su tutti il razzismo. Alcune scene, esilaranti e allo stesso tempo molto amare, aprono un ulteriore squarcio alla multietnicità/multirazzismo di NY.
Gli attori stupendi, geniali, dal primo all'ultimo, grandi artisti, rendono onore al genio del regista.
Le veloci carrellate (stile filmini delle vancanze per intenderci), odiose per alcuni, sono la firma inconfondibile, e sono impareggiabili (altro che ODIOSE!!) -non dico altro di regia perchè non sono degno, ma ogni inquadratura è una lezione d'ARTE-.
La colonna sonora è bellissima, soprattutto la canzone indiana -Chaiyya Chaiyya- che consiglio vivamente.
voto, se capisce, 10.
[Modificato da 4011 17/04/2006 22.30]