Playmen Tv...

«Mi fingo una Barbie, ma sono come Andy Warhol»

Intervista a Melanie Alyssia Moore, conduttrice di "Playmen tv" che si confessa: «Sono un'artista, ma faccio audience solo se mostro le cosce»

Melanie Alyssia Moore ha l'aria di una bimba capricciosa. La natura le ha dato un corpo da vamp che riveste come carta da regalo una personalità complessa. Scrittrice, pittrice, modella e showgirl: identità che si rincorrono nella sua vita più movimentata che mai tra la Svizzera e gli Emirati Arabi. È lei la conduttrice - e co-autrice - di "Playmen tv", nei panni di una bionda capace di affascinare con le sue curve mozzafiato e le sue battute stuzzicanti. La trasmissione sul circuito di Odeon sarà per lei un nuovo trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo. Ma i suoi sogni seguono anche strade diverse.

"La Casa delle play girl" è un reality sexy. Cosa significa essere sexy?
È una parola già strana di per sé. Io penso che si debba essere istintivi. Bisogna far emergere la propria animalità, la propria carnalità. In un'epoca in cui diventiamo sempre più intellettuali, dove regnano i computer e la vita si fa astratta. L'importante è essere in un mondo dove molte persone sono assenti. La fisicità è importante: occorre valorizzare il linguaggio del corpo.

Cosa faranno dieci fanciulle sole in una casa? Non manca qualcosa?
È giusto che la parte maschile venga a mancare. Anche su riviste blasonate come "Playboy" mancano gli uomini: sennò si scade nel porno. Il reality intende enfatizzare il gusto di guardare. E poi le ragazze sono diverse quando arriva il maschio, cambiano i ruoli. Ma a quel punto non è più erotismo, diventa una consumazione.

Sei una donna affascinante, ti piace conquistare?
Io non conquisto mai, vengo conquistata. Se cercassi di conquistare sarebbe una strage. Per questo maschero la mia fisicità. In passato ho avuto anche paura della mia fisicità. Così preferisco allontanarmi dal ruolo sexy. Se cominciassi ad ammiccare diventerebbe una situazione porno. Ma non mi piace la donna aggressiva.

E chi riesce a conquistarti?
Il maschio testosteronico. Il maschio che si ricorda che è un cacciatore. Anche l'uomo timido è un cacciatore. Gli uomini sono troppo timidi se si trovano di fronte delle donne aggressive. Meglio essere più naturali, avere una serena accettazione di se stessi e del proprio corpo.

Come riesci a collegare le tue aspirazioni di scrittrice e artista con la tua immagine sexy?
Se mostri mezza coscia hai una notorietà incredibile: è questa la frustrazione della mia identità di scrittrice. Però se mi metto a fare la seria con il mio fisico da Barbie non ci crede nessuno. Io ci credevo tantissimo. Sputavo sangue sui miei libri, studiavo come una secchiona. Ma l'Auditel sale solo quando mostro le cosce. È molto triste ma funziona così. Sono troppo bella e troppo intelligente: sono scomoda, incollocabile.

Da grande cosa vuoi fare?
L'attrice non la voglio fare. L'attrice si deve spogliare di se stessa per entrare in un ruolo. Vorrei continuare nel mondo dello spettacolo. E poi mi dedicherò di più alla scrittura: scriverò romanzi su quello che accumulerò nella mia esperienza di vita. Manca la figura della bella donna scrittrice. Io sono una sorta di infiltrato in entrambi i mondi, degli intellettuali e dello spettacolo. Voglio essere artista a tutto tondo: la Andy Warhol al femminile. Non voglio essere presuntuosa, però non voglio essere nemmeno una finta modesta. Sono le mie idee e ci credo.

E in tutto questo, l'amore che spazio ha?
L'amore è importantissimo, però si soffre. Sono in una fase di stasi. Poi non faccio neanche gran sesso. Sono un personaggio teorico e nella vita di tutti i giorni sono molto nordica, astratta. Carnale sì, però sono sempre una poetessa.

25 maggio 2004