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una canzone stupenda................e agghiacciante!

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2004 00:13
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CANTICO DEI DROGATI
(F.De Andrè - R.Mannerini)

Ho licenziato Dio gettato via un amore
per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore
Le parole che dico non han più forma nè accento
si trasformano i suoni in un sordo lamento
Mentre fra gli altri nudi io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi di questo osceno giuoco.
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Chi mi riparlerà di domani luminosi
dove i muti canteranno e taceranno i noiosi
Quando riascolterò il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi che la sera raccoglie
Io che non vedo più che folletti di vetro
che mi spiano davanti che mi ridono dietro
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Perchè non hanno fatto delle grandi pattumiere
per i giorni già usati per queste ed altre sere ?
E chi, chi sarà mai il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore ?
E soprattutto chi e perchè mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte con un anticipo tremendo ?
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Quando scadrà l'affitto di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio come una buona nota
Mi citeran di monito a chi crede sia bello
giocherellare a palla con il proprio cervello
Cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato ai bordi dell'infinito
Come potrò
dire a mia made che ho paura ?

Tu che mi ascolti insegnami un alfabeto che sia
differente da quello della mia vigliaccheria.


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De Andrè è un mito, una canzone che coglie i latioscuri di un animo sfinito, che porta solo dolore nel cuore
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meravigliosa canzone di un album straordinario che si conclude con una canzone composta da una parte recitata e una corale:

RECITATIVO
(Due invocazioni e un atto d'accusa)

Uomini senza fallo, semidei
che vivete in castelli inargentati
che di gloria toccaste gli apogei
noi che invochiam pietà siamo i drogati
Dell'inumano varcando il confine
conoscemmo anzitempo la carogna
che ad ogni ambito sogno mette fine:
che la pietà non vi sia di vergogna

Banchieri, pizzicagnoli, notai
coi ventri obesi e le mani sudate
coi cuori a forma di salvadanai
noi che invochiam pietà fummo traviate
Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli:
che la pietà non vi rimanga in tasca

Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l'umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola
Quanti innocenti all'orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte ?

Uomini cui pietà non convien sempre
mal accettando il destino comune,
andate, nelle sere di novembre,
a spiar delle stelle al fioco lume,
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti,
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine

Uomini, poiché all'ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro:
sappiate che la morte vi sorveglia,
gioir nei prati o fra i muri di calce,
come crescere il gran guarda il villano
finché non sia maturo per la falce


CORALE
(Leggenda del Re infelice)

C'era un re
che aveva
due castelli
uno d'argento uno d'oro
ma per lui
non il cuore
di un amico
mai un amore né felicità

Un castello
lo donò
e cento e cento amici trovò
l'altro poi
gli portò
mille amori
ma non trovò
la felicità

Non cercare la felicità
in tutti quelli a cui tu
hai donato
per avere un compenso
ma solo in te
nel tuo cuore
se tu avrai donato
solo per pietà

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Benvenuto Coda di Lupo [SM=x248574]

PS: sono belle le cose spontanee [SM=x248594]

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de andrè: un grande musicista e poeta..........

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Re:

Scritto da: icsicsxx 20/12/2003 10.56
de andrè: un grande musicista e poeta..........

[SM=x248604]


Lo conosco molto poco, ma ne sento sempre parlar bene....


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Re:
I testi di De Andrè sono da brividi[SM=g27811]

Scritto da: icsicsxx 07/10/2003 15.51
CANTICO DEI DROGATI
(F.De Andrè - R.Mannerini)

Ho licenziato Dio gettato via un amore
per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore
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Mentre fra gli altri nudi io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi di questo osceno giuoco.
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Chi mi riparlerà di domani luminosi
dove i muti canteranno e taceranno i noiosi
Quando riascolterò il vento tra le foglie
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Io che non vedo più che folletti di vetro
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Mi citeran di monito a chi crede sia bello
giocherellare a palla con il proprio cervello
Cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito
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Come potrò
dire a mia made che ho paura ?

Tu che mi ascolti insegnami un alfabeto che sia
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un saluto ai nuovi visitatori[SM=x248551]
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